In una vecchia canzone che mi cantava mio nonno il Gran Corsaro scende con il suo equipaggio, per saccheggiare l’isola. Al loro sbarco fuggirono tutti, ma i pirati riuscirono a prendere una ragazzina. La figlia del guardiano del faro.
Il capo, vedendola terrorizzata le dice:
“Sirena del mar, sorridimi e non tremar. Anche se sono un pirata, piccola fata, so pure amar.”
Scoppia l'amore tra il biondo corsaro e la fanciulla, ma lui deve ripartire...
Lei resta col padre, il guardian del Faro Blu.
I corsari erano terroristi quasi autorizzati dell'epoca che agivano al di fuori delle regole, ma non solo per il proprio interesse, ma anche per conto di chi rappresenta un'autorità e quindi con una legittimazione da parte di una autorità sovrana.
Una volta finita la guerra, i governi semplicemente non concedevano più la "lettera di corsa" quindi molti corsari continuavano l’attività in proprio, diventano, di fatto, dei pirati.
Come Remirro de Orco, assolto il suo compito, il Gran corsaro, perdette la sua “lettera.”
Così, qualche tempo dopo, quando torna all'isola è un banale pirata. Le autorità lo vengono a sapere ed ordinano al guardiano di non accendere il faro, facendolo sfacellare sugli scogli.
Io l'ho capita così, Sirena del mar...
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