Pubblicato il 05/12/2014 01:16:20
La cultura e la creatività rappresentano una via d'uscita alla crisi. Redazione Cineuropa 02/12/2014 - Un ampio studio dimostra chiaramente che la cultura e la creatività rappresentano un settore importante per l'economia europea e sono parte della soluzione alla crisi. Un nuovo studio condotto da EY (ex Ernst & Young) e commissionato da GESAC (Gruppo europeo delle società di autori e compositori) rivela che la creatività e la cultura hanno registrato una crescita costante a dispetto della congiuntura economica, piazzandosi al terzo posto nella classifica europea dei settori che generano più impiego. Lo studio, presentato il 2 dicembre a Bruxelles, è stato finanziato da 18 partner e organizzazioni di supporto ed è il più ampio nel suo genere poiché analizza undici settori (libri, giornali e riviste, musica, spettacolo, televisione, cinema, radio, giochi e videogiochi, arti visive, architettura e pubblicità). Con €535.9 miliardi e 7 milioni di posti di lavoro, dei quali il 19,1% è affidato a lavoratori sotto i 30 anni, la cultura e la creatività si collocano tra i primi tre settori che generano più impiego in Europa, subito dopo l'edilizia e il food & beverage. L'industria creativa e culturale si è inoltre già affermata nell'ambito dell'economia digitale. Lo studio sottolinea che, in media, il 70% del tempo trascorso usando un tablet viene destinato al consumo di beni culturali. Tra il 2001 e il 2011, infatti, i ricavi derivati dal mercato digitale hanno generato un surplus di oltre €30 miliardi (tenendo in considerazione tutti i settori analizzati). Ciò ha comportato una serie di benefici: un aumento del fatturato del 109% che ha interessato l'industria discografica tra il 2009 e il 2013; lo sviluppo di nuovi servizi, come gli e-book; un incremento annuo del 12% dei ricavi derivati dalla pubblicità online o da riviste di successo come Der Spiegel online (5,6 milioni di visitatori al mese). Buona anche la performance del settore cinematografico grazie alle nuove tecnologie digitali e al 3D. Lo stesso vale per la radio, che sta diventando un mezzo multi-piattaforma. Lo zoccolo duro del mercato digitale delle ICC rimane tuttavia il settore dei giochi. L'Unione eEuropea vanta un certo numero di aziende leader a livello internazionale come Egmont, Grupo Planeta, La Scala, RTL Group, Nordisk Film, Deezer, Rovio Entertainment, Dorotheum, BBC World Service, Publicis e Sweco. Sette delle dieci maggiori case editrici al mondo sono infatti europee, come anche cinque dei dieci principali festival a livello mondiale e due delle tre maggiori aziende del settore pubblicitario. Questi successi sono un riflesso dei loro settori e si basano sulla forza e sulla ricchezza della creatività europea. Una vera garanzia per la diversità culturale. Per maggiori informazioni consultate il sito web di Creating Europa.
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