La sparizione di una ragazza, la morte del di lei cugino, un politico, una famiglia conformista, e poi le chat con webcam, gli incontri frettolosi, le paranoie, la prostituzione, del corpo, dell’anima ed un investigatore, sono i punti toccati da questo bel romanzo del romano Simone Consorti. L’armoniosa narrazione si svolge in tre movimenti: gli interrogatori, il diario della ragazza scomparsa e le indagini dell’investigatore. Dalle voci dei vari protagonisti si costruisce, tassello dopo tassello, la vita di Stella, la protagonista, la quale però, sciorinando il suo diario, capovolge tutto quello che abbiamo appreso su di lei. Stella capovolge e dà la sua versione, ridipinge i protagonisti, ci fornisce la sua versione sul suo mondo di donna troppo bella e troppo desiderata, sino a scomparire come persona dietro l’immagine di un corpo che è considerato “troppo”. Un eccesso che la fa sbiadire, ed ecco che ella vuole distruggere quanto di lei la sovrasta, e riportare nella giusta luce e considerazione la sua essenza. Essenza posta in antitesi con quella della sorella gemella, simile ed opposta, la quale si rivelerà poi non dissimile da Stella, così come evocano i loro nomi, la prima già citata, la seconda, Luna.
La trama è tutta da scoprire, densa di colpi di scena e di sorprese, gli intrecci si annodano e si sciolgono, i punti di vista cambiano, e l’autore pian piano scava nell’animo umano, ne porta alla luce brandelli sepolti, nascosti, implacabile ed attento sezionatore delle menti e dei sentimenti. L’amore e la passione, l’odio ed il suicidio vengono infatti sezionati ed analizzati da Consorti, che ne rivela aspetti inediti e sorprendenti, pone in luce particolari seminascosti che riescono ad insinuare un dubbio nel lettore, su quanto sa di certe dinamiche. Simone Consorti è attento narratore, preciso e meticoloso, dietro la sua scrittura si nota un fine progetto, una architettura precisa ed armonica che sorregge un romanzo elegante e gradevole, di estrema attualità, e mai banale. Anche quando sarebbe facile buttare qua e là facili situazioni o volgarità gratuite, Consorti glissa e tiene alto il livello della narrazione, cambiando un poco le luci, spostando il suo obiettivo, per andare a scoprire i lati nell’oscurità, per svelare le ombre delle menti, che si annidano dietro i sentimenti o lo scambio di due corpi per una ricompensa. Lo stile del romanzo nella sua originalità, appare ben inserito nella corrente narrativa contemporanea, il meccanismo narrativo investigatore-persona scomparsa si colloca nella scia di Rugarli, con le sue situazioni di disperazione ed ironia, sarcasmo e tragedia che dipingono appieno una realtà italiana che attinge a questi sentimenti anche per la cronaca dei giornali. E, sempre restando tra cronaca e finzione, quale momento migliore per parlare di prostituzione e di politici? Tuttavia nell’accomunare Consorti a Rugarli, o ad altri, non voglio assolutamente sminuire il primo o insinuare copiature, tutt’altro, quanto dico è solo per proporre un elemento comune tra le scritture e contestualizzarle in una sorta di sentire nazionale di fronte ai fatti di cronaca e alla loro trasposizione – inevitabile – in forma romanzata.
Concludo rimarcando che “A tempo di sesso” è un ottimo romanzo, ben scritto, con lievità ed ironia, ma con la forza e la costanza di una grande capacità narrativa e di una notevole creatività.