Pubblicato il 28/04/2017 20:48:08
Poncho
Due mesi appena una tempesta notturna gli occhietti richiusi per un’acuta infezione e Mamma Gatto che latita da cinque giorni.
Sei uscito così da sotto le felci piccolo Borges senza bastone miagolando come un bambino che geme sul bagnasciuga.
Peso piuma, etti di gatto, piccolo fradicio cuore. Ti ho asciugato e messo il collirio, ti ho girato gli avanzi del tonno e chiamato Poncho per fama acquisita.
E tu mi hai guardato quasi intessendo le tue palpebre cieche al dolore che bussa dentro di me e tutto accomuna per saldature.
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