Pubblicato il 10/04/2017 16:15:40
LE PAROLE DELLA MUSICA
I.
Sostakovic Quartetto n° 4 in re maggiore op. 83
Vortice di viscere rimbalza tra le pareti delle stanze la casa è abbandonata sparsi i pensieri sul prato scuro di neve marcia.
Sfogli le pagine bianche d’un libro d’infanzia melanconica passeggiata di fantasmi tra le siepi sanguinanti di bacche.
Nell’attesa della sera saltelli sulle pietre del ruscello poi raccogli nere pigne secche e pensi che è meglio ridere di sé mascherato da soldato o da grande sacerdote.
Non perdere il controllo resta diritto sulle scale ubriaco di tristezza tanto da sentirti anche felice che l’orchestra sta suonando il tuo foxtrot.
II.
Anton Webern Quattro pezzi per violino e pianoforte Op.. 7
Sehr langsam
Molto lentamente segna il passo quasi inudibile scricchiolio sulla strada altrimenti invisibile nella densa nebbia ora trafitta da un richiamo rimosso un tempo risuona incessante nelle orecchie attente
Rash
L’ossessione del silenzio ritorna nella sorpresa della pioggia gelida maschera del suono impenetrabile che insegue la forma del tempo nato per sbaglio, scheggia d’assenza assordante che sbanda, corre, sbatte e si ferma di colpo
Sehr langsam
Ronzio di tafàni e luce sbiadita pesano i fantasmi del presente sull’anima svagata e senza meta dèmoni che spalancano le porte di palazzi abbandonati sul vuoto precipizio futuro della Storia immaginato.
Bewegt
Riposa una lettera mai scritta sul letto disfatto della memoria annegando il lamento del giorno nel bicchiere di vodka inutile voglia di evitare le tempeste che senza tregua il mare della mente flagellano.
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