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Ci si abitua a tutto

di Alessandra Ponticelli Conti
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Pubblicato il 21/06/2018 11:27:24

Un'altra giornata di sole battente.

Devo uscire. Vivere da soli, senza averlo voluto, non è la cosa migliore che ci possa capitare.

"Ci si abitua a tutto" diceva mia madre.

Forse aveva ragione.

Cara mamma, se tu fossi qui, ti direi che tutto dipende da quale angolazione si guardano le cose.

Dimmi: esiste da qualche parte un oggetto che sia sempre lo stesso?

Penso alla tua fotografia. Quella che, da sempre, tengo sul comodino.

In quello scatto in bianco e nero, che ti ritrae poco più che ventenne, leggo ogni sera un capitolo nuovo.

Certo, a pensarci bene, sono davvero pochi vent'anni. Ma come si fa a sposarsi a vent'anni?

Erano altri tempi...

Ho capito, mamma. Me lo hai ripetuto almeno un milione di volte. Ma come si fa, dico io, a sposarsi a vent'anni?

Va bene, hai ragione tu. Ora, però, devo proprio andare.

Di cosa stavamo parlando? Ah, sì, di come tutto cambi a seconda della prospettiva.

Sai, ieri sera, in quella foto, è stata la serenità che traspare dai tuoi occhi a colpirmi. L'Italia intera da ricostruire, gli orrori della guerra, la nonna che vi ha cresciuti da sola...

Come hai fatto, mamma? Come hai fatto a dimenticare il rumore delle bombe?

La prima cosa: mai porsi troppe domande. La seconda: buttarsi velocemente a terra.

Marietta, la tua migliore amica. Le volevi molto bene, non è vero? Come hai fatto, mamma, a sopportare un dolore così grande?

Marietta aveva dei fratelli? E sua madre?

Sì, Aurora, certo, ora ricordo. La povera Aurora che impazzì di dolore.

Ho conosciuto anch'io, mamma, il dolore.

Eppure ci si abitua a tutto, giusto mamma?

No, mamma, non ci si abitua.

Ci si illude.

Ricordi quando te ne andasti? Dicevi di sentire il rumore inconfondibile delle bombe, mentre ti premevi forte le mani sulle orecchie.

Ti guardavi intorno smarrita, chiedendo a tutti se Marietta si fosse salvata. E continuavi a chiamarla.

No, mamma. Marietta non si è salvata. E Aurora, la povera Aurora, è impazzita di dolore.

Perché di dolore si può impazzire.

Sai, sei molto bella in quella foto.

Bella come l'ulivo che si vede sullo sfondo. Quello che piantò la nonna quando finì la guerra.

Ma, finiscono mai le guerre? 

No, le guerre non finiscono mai. E non ci si abitua.

Ci si illude, mamma.

Ora, devo proprio andare.

Vivere da soli, senza averlo voluto, non è la cosa migliore che ci possa capitare. 

      

 

 

 


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