Pubblicato il 12/02/2008
SETI: il progetto di ricerca di intelligenze extraterrestri. Avete mai visto un UFO? Beh, io no…e forse non ne vedrò mai. Ma questo non vuol dire che non esista vita intelligente lassù da qualche parte negli spazi profondi. Ed è quello di cui sono convinti, oltre me, anche gli scienziati che portano avanti il progetto SETI, un programma scientifico il cui obiettivo è di setacciare vaste sezioni dell'emisfero celeste alla ricerca di segnali artificiali, ovvero prodotti da creature intelligenti. E’ di qualche tempo fa la notizia che il radiotelescopio di Arecibo, nell’isola di Portorico, aveva captato e analizzato un segnale radio molto particolare proveniente da una zona ben precisa della Via Lattea. Tale segnale fu registrato in tre momenti diversi, con una frequenza di circa 1420 megahertz (le normali radio commerciali terrestri dalle quali ascoltiamo le nostre canzoni preferite, trasmettono a una frequenza radio intorno ai 100 megahertz), poteva trattarsi di un fenomeno astronomico sconosciuto oppure di un segnale inviato sulla Terra da rappresentanti di una civiltà aliena. Il segnale sarebbe provenuto da una zona del cosmo distante mille anni luce da noi, situata fra la costellazione dei Pesci e quella dell'Ariete. Si suppone che in questo punto della galassia sia esistito un intero sistema planetario. Gli scienziati che si occupano del progetto dichiararono che era sicuramente il segnale più interessante rilevato dopo molti anni di lavoro. L'evento sollevò discussioni in ogni angolo del mondo, rimanendo un mistero. La maggioranza degli scienziati è comunque scettica e lo considera un "rumore di fondo" del cosmo. Non si sa per ora di che cosa si tratti precisamente ma è sicuro che gli “orecchi” di SETI stanno ora fissi ad ascoltare quella zona dell’universo. La nostra speranza è che veramente qualcuno possa da lassù farsi vivo, anche se, ahimè, un segnale che proviene da mille anni luce di distanza vuol dire che è partito mille anni fa, quando noi non c’eravamo, e chi l’ha spedito adesso probabilmente non c’è più! Questo è un problema legato alle grandi distanze che separano il Sole dalle altre stelle. Un’ultima cosa, volete partecipare al progetto SETI? Andate al seguente indirizzo internet http://www.setiathome.ssl.berkeley.edu/ potrete scaricare un programma che, durante i momenti di inutilizzo del personal computer (quando entra in funzione il salvaschermo), elabora il piccolo pacchetto di dati inviato loro dal radiotelescopio principale. Al termine di questa operazione, il pacchetto viene restituito processato, in una sorta di vastissima rete di calcolo parallelo. Buona ricerca.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Roberto Maggiani, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|