Pubblicato il 08/05/2010 08:16:33
Mio Mare tra le Terre Ripetimi che di questo maggio Non avrò solo le spine. Sussurrami, allettante, La certezza di petali tumidi Che lambiccheranno prezioso attar Per curare la mia inquietudine, Profumare il tenero dei polsi. Troppe lune sono tramontate Su questa umile rosa canina Senza che il giardiniere, Ingannato dal mio selvatico esistere, Mi concimasse le radici Con zuccherine parole, agre di passione Mi aspergesse col suo disdegno Annientando gl’ingordi parassiti, Volgari Proci che di me fanno banchetto, Del mio nettare libagione a falsi dei.
Non ho più la forza di rifiorire Se non c’è mano che mi curi.
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