Pubblicato il 19/06/2018 15:45:20
Stavo quasi per terminare il mio giro della Fortezza Nuova, quando, accanto ad un cassonetto, ho visto un libro. Un romanzo rosa scritto in cirillico al quale mancavano una metà delle pagine. Accanto ad esso una serie di libri scolastici seminuovi, ma quel libro no. Era vissuto, consunto, chissà per quante mani passato. Chi lo ha buttato, dopo averlo letto, era l'ultimo lettore che poteva goderne. Passato tra le mani del gruppo di russe che si ritrovano il pomeriggio sul viale degli Avvalorati per parlare tra loro nella loro lingua e riconoscersi; il promemoria per ricordarsi chi erano in terra straniera. “La mia gente rivedrò, quel che dico capirò...”
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