Pubblicato il 02/03/2017 18:34:01
Campi gialli agitati da un vento che trasporta violini come una risacca, torri viola scosse tra tremori infanti e ruggini di fuoco su pareti sgocciolanti.
In lontananza tuona la civetta verde dei fantasmi, l'obice battagliero e le stelle iniziano ad affacciarsi sul lago-cielo che sfuma nei sogni.
Angurie masticate male da pochi denti storti, canali irrigatori, qualcuno si nasconde tra i cespugli.
Rovi, grano ed acqua: tu resti l'eco dei miei desideri contorti.
Basterebbe poco.
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