È forse pioggia
il candore che odo dalle tue mani
Non fermarti ad enumerare
l’enormità di quanto v’è d’inutile
qui attorno
gli è già per noi grànpéso l’osservare
di ciascuno che si fece gente
il suo viso d’ebetudine ‘mbevuto
Pensa allora a pioggia
a notte
che l’ógnicòsa racchiudono
pure a questa casa che muta si staglia
nuova
contro l’enormità d’ogni grezzura ostile
di tutto ciò che fu rivolto a inutile
Qui all’intorno
può essere che il candore si rifletta sopra i muri
a generare un’inquietudine
foriera di domani
(tratta dalla raccolta "L'armadio cromatico",
S. Bellino (RO), Ed. L'Archivio della Memoria 2000)
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