Pubblicato il 03/02/2017 21:40:46
Asteroidi, brontosauri e amnesie
Ieri un piccolo asteroide ci ha quasi sfiorato; come dicono i telecronisti ha fatto la barba al palo ed è rotolato fuori dalla nostra portata.
Poteva ucciderci, forse annientarci, come pare successe ai tempi in cui il brontosauro collezionava premi nel lancio del peso e il velociraptor infrangeva record su record di corsa anaerobica.
Non è raro che una minaccia così fosca venga a sfregiare il sonno dell’uomo, d’altronde l’atomica galleggia da decenni nel ventre impietoso dell’umana risacca e noi continuiamo a dormire, a piegare camicie inamidate, a disporre forchette sulle bianche tovaglie della domenica.
C’è una rimozione che ci aiuta a tirare avanti, a concentrarci sul sasso sulla riva del fiume, eppure talvolta dovremmo alzare la testa, frugare la luna, tornare a cercare l’intento primario che muove l'immenso cetaceo di stelle impetuose, il cieco asteroide e l’amore apripista.
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