Pubblicato il 28/01/2017 21:19:21
Sulle ferite d’una terra amena un cigno bianco s’è posato, le ali giunte in atto di preghiera. lo sguardo fisso, altero il portamento, il capo rivolto all’occaso.
La morte non ha l’aspetto d’un rapace che sulla preda s’avventa e la dilania.
Planò lieve il cigno sulla neve, con fare vago e strano. Le ali sbatté forte in aria, alzò il becco al cielo e dal monte scese un bianco velo.
Or più non s’ode voce umana e il silenzio è calato repentino: dei tratti in salvo mesta è la gioia. Il compianto d’un lutto preannunciato, è rimasto, ahimè, inascoltato. Il cigno bianco è svanito all’improvviso, è volato su in alto verso il paradiso.
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