“Il carretto passava
e quell’uomo gridava gelati
…..........................................
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti”
mentre ascolto la canzone
rivedo con la mente un suo vestito nero
con i fiori non ancora appassiti,
e mi rivedo pure io,
“Ancora tu,
ma non dovevamo vederci più?” “
cantava Lucio alla radio
mentre mia madre cucinava,
mio padre gridava,
mio fratello discuteva con mio padre
e io, seduta al tavolo della cucina, io
con quella famiglia che piano si sfaldava.
E mi fa tenerezza la bambina di allora
il gomito poggiato sul tavolo a reggere la testa
in una mia posa del tempo,
mentre crescevano anni e speranze,
ma fallivano certezze e sostegni.
Mi faccio tenerezza per il dolore che avrei subito
e che ancora sento…
perché ad una vecchia canzone
ancora piango
per una famiglia i cui cocci sparsi
sono andati persi per sempre.
Tania Scavolini
3 luglio 2016
*ispirata alle canzoni di Lucio Battisti e alla mia famiglia
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