Pubblicato il 27/04/2018 11:32:36
“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”( Antoine de Saint- Exupéry )
L’ONDA
L’onda spumosa andò a infrangersi sullo scoglio dove erano appoggiati i suoi piedi, lambendoli, prima di ritirarsi con fragore. Lei pensò a quella forza in movimento a cui si sentiva contrapporre e non fu più sulla spiaggia del Cilento a guardare il mare, ma in classe seduta alla cattedra in attesa del ritorno dalla palestra. Arrivò, procedendo con un boato sordo, il gruppo degli alunni e il pavimento vibrò sotto il loro peso. Lei li aspettava immobile con la penna alzata a mezz’aria, come fosse la bacchetta di un direttore d’orchestra o quella magica di una fata. La massa rumorosa finalmente si zittì, avvolta dal silenzio di quell’aula quieta, nella penombra antimeridiana. L’insegnante chiese di prendere il libro e gli alunni aprirono la pagina su una poesia di D’Annunzio: “La sabbia del tempo”. Lei parlò loro del fluire, dello scorrere degli eventi, avendo negli occhi l’immagine della sabbia che scendeva lenta dentro la clessidra del pugno. - E’ il mio ultimo anno, il mio ultimo giorno di scuola, ragazzi… – disse alla fine. E una vaga malinconia s’impadronì di lei, pulsando un fremito di vita sommessa. Dalla campagna del Cilento al cavo della valle lombarda i convogli avevano tessuto gli anni. Sotto un cielo annuvolato, nelle poche vie dei piccoli centri, la sua persona si era mossa in lungo e in largo col passo quieto e tenace, con la forza del sacrificio e il sentimento dell’umiltà. Dentro gli occhi di mare custodiva uno spirito vivace e la ricerca del sorriso nei visi che incontrava. Alzò lo sguardo e lo puntò verso la classe, abbracciandola affettuosa , come a dire: “Me ne vado, ma rimango con voi!”. Quando suonò la campanella e il gruppo si ricostituì in onda fragorosa a rotolare verso l’uscita, prima che con la sua forza si frangesse sui gradini dell’ingresso o sullo spiazzo di cemento, le arrivò alle orecchie un richiamo: -Ci mancherà, prof! – Lei non sapeva chi gliel’avesse lanciato ma sentì, nel profondo del suo cuore, che adesso poteva contrapporre alla malinconia la gioia della commozione. Sulla spiaggia del Cilento, dove si trovava per trascorrere l’estate alla ricerca delle origini, osservava i marosi comporsi in piccoli flutti blu. Le loro bocche bianche di spuma facevano gli echi ai ragazzi di una piccola valle lombarda: “ Ci mancherà, prof! Ci mancherà!”.
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