https://urduyouthforum.org/biography/biography-Ayub-Khawar.html?fbclid=IwAR3qhlshJ0JhsnQR_pXKkn8R_KgFzsLfnkDbqxCe0Bsx28s4mSEmoTcaJy8
Ecco una poesia del mio amico e collega poeta, Ayub Khawar, famoso poeta del Pakistan. Tradotto da Muhammad Shanazar, poeta della pace e traduttore dal Pakistan. Questa poesia è tratta dal libro di poesie di Ayub Khawar, "Symphony and Other Poems", su Amazon; pubblicato da Sunita Paul, dell'India. Questa poesia è profonda quanto un'anima può comprendere nell’isolamento dei suoi sentimenti solitari e di come la mente e l'anima siano capaci di trasportarti da qualche altra parte.
ANNIE JOHNSON, poetessa e romanziera americana.
Questa è un’incantevole poesia di Ayub Khawar, tradotta da me, Franca Colozzo, in italiano:
A poem by my friend and fellow poet, Ayub Khawar, famed poet of Pakistan. Translated by Muhammad Shanazar, Poet of Peace and Translator from Pakistan. This poem is from Ayub Khawar's book of poetry, "Symphony and Other Poems", on Amazon; published by Sunita Paul, of India. This poem is as deep as a soul can fathom in its isolation of feelings of aloneness and how the mind and soul carry you away somewhere else. ANNIE JOHNSON THE POET AND NOVELIST FROM AMERICA.
ANOTHER POEM BETWEEN ME AND MY POEM
In the yellow muddled morn,
Thinking of waking up,
From the green sleep,
To place the bowl of a dream,
At the threshold of the sun
The day breaks,
Then I leave the bed recollecting the courage,
To pull up the stone of the day,
At the top of the evening,
And fill up the lunch box,
With a hope to accomplish,
All that is necessary but half-done duties,
As soon as I step out of the threshold,
I and my route go somewhere else asunder.
The sight of thoughtful eyes,
Astray in the lonesomeness of noon,
In the empty street, At the road crosses,
Then in silence-assumed,
Horrified drab houses enfolded,
With ragged, sharp edges bricks,
Squeezed within their selves,
Dazzles with the shine of some impossibility
From all directions.
The black moments, from head to toe,
Chain the heart with some nameless fear,
While walking onward,
The route vanishes itself,
I go somewhere else,
And thoughts go astray somewhere else.
The evening was devoid of stars,
Honked by the troops of darkness,
From all directions,
Force it to the canopy of my heart;
Terror of lances, daggers, swords, shields
Blow out the glow of eyes
As harsh wind does In such darkness
A hand cannot feel the other,
Myself terrifies me,
Pulsation breaks from the heart
And becomes a frozen drop of blood.
In such frozen darkness the collection of words,
Strung on the cord of pain shatters,
I go somewhere else,
The lines of the poem go astray somewhere else.
Between me and my poem,
The lonesomeness sinking in the marshes,
Of day and night,
In the abyss of my inner self,
Fragrance sprouting from the tree of pang,
Doesn’t get the passage,
And enters through the arches of my chest.
A breath comes and the other goes,
And to this chain of breaths,
This fragrance perfumes to the gusts of pain
Adorns loneliness with gems of dew,
Hanging on the lashes,
Then strikes a stone of the yellow morn,
Upon my torso through the windows,
Of green sleep,
In such a way as I roll down somewhere else,
The poem goes astray somewhere else.
Poet @Ayub Khawar - Translator @Muhammad Shanazar
UN’ ALTRA POESIA TRA ME E LA MIA POESIA
Nel mattino giallo confuso,
Pensando di svegliarmi
Dal sonno verde,
Per posizionare la ciotola del sogno,
Sulla soglia del sole,
Il giorno irrompe,
Poi lascio il letto ricordando il coraggio
Di sollevare la pietra del giorno,
Al culmine della sera,
E riempire la scatola del pranzo,
Con la speranza di compiere
Tutti i doveri necessari, ma incompleti.
Appena varco la soglia,
Io e il mio percorso andiamo da qualche altra parte separati.
La vista di occhi pensierosi,
Erranti nella solitudine del mezzogiorno,
Nella strada vuota,
Ai crocevia,
Poi in un silenzio immaginato,
Case orribili e squallide avvolte
Da mattoni frastagliati e taglienti,
Addossati gli uni agli altri,
Abbaglia con incredibile splendore
Da tutte le direzioni.
I momenti bui, dalla testa ai piedi,
Incatenano il cuore con incredibile paura,
Camminando avanti,
Il percorso svanisce da solo,
Vado da qualche altra parte,
E i pensieri vanno altrove.
La sera senza stelle,
Percossa dalle legioni dell'oscurità,
Da tutte le direzioni,
Reprime emozioni nella cavità del mio cuore;
Il terrore di lance, pugnali, spade, scudi
Strappa il bagliore degli occhi
Come fa il vento forte.
In tale oscurità,
Una mano non può sentire l'altra,
Io stesso mi spavento,
La pulsazione fa scoppiare il cuore,
E diventa una goccia congelata di sangue.
In una tale oscurità gelida, il flusso di parole,
Legato alla corda del dolore, si frantuma,
Vado da qualche altra parte,
I versi della poesia si perdono altrove.
Tra me e la mia poesia,
La solitudine affonda nelle paludi
Del giorno e della notte,
Nell'abisso del mio io interiore,
Il profumo che germoglia dall'albero del dolore,
Non trova un varco,
Ed entra attraverso gli archi del mio petto.
Un respiro viene e l'altro se ne va,
E a questa catena di respiri,
Questa fragranza profuma sotto le raffiche di dolore
Ornando la solitudine con gemme di rugiada,
Appese alle ciglia,
Poi colpisce una pietra della mattina gialla,
Sul mio torso attraverso le finestre,
Del sonno verde,
In modo tale che rotolo da qualche altra parte,
La poesia va altrove …
Poeta: Ayub Khawar
Traduttore: Muhammad Shanazar
Poeta. Ayub Khawar
Traduttore. Muhammad Shanazar
Ayub Khawar
Una poesia del mio amico e collega poeta, Ayub Khawar, famoso poeta del Pakistan. Tradotto da Muhammad Shanazar, poeta della pace e traduttore dal Pakistan. Questa poesia è tratta dal libro di poesie di Ayub Khawar, "Symphony and Other Poems", su Amazon; pubblicato da Sunita Paul, dell'India.
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