É vero, come scrive Piero Citati, che il libro grida odio verso il denaro in primis, ma specialmente verso la mancanza di sentimenti, di rapporti.
Ferocemente contro chi è incapace di qualunque forma di amore.
Già il nome del protagonista: David Golder è un'anticipazione.
L'ebreo incarna il “pescecane”, quello che per il danaro è disposto a tutto.
Per questo semina distruzione ovunque si presenti ma...ha un lato debole nella sua corazza: la figlia.
I segnali della sua decadenza fisica corrono lungo tutto il racconto ma lui, pur consapevole, corre sino oltre il baratro.
Resta inspiegato il perché del suo agire, per amore o per odio?
La storia è veramente ben scritta, con un ritmo serrato e secco.
Come s'addice alla Némirovsky, ormai riconosciuta come grande scrittrice.
Ed iniziare col suo primo romanzo è veramente un bel modo per apprezzarla.
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