Pubblicato il 16/02/2010 17:01:06
LE POÈME FINAL
J'ai une forge dans le coeur. Je sens plus pourpre que l'aurore, Plus noyé que l'algue, Plus lointain que la mouette, Plus creux que les puits. Mais je ne donne naissance Qu'à l'écaille et qu'aux grains. Ma langue se prend aux mots: Je n'exprime plus blanc, Je ne dis plus noir; A peine le gris d'une falaise rongée, Le bref vertige d'une ombre, L'hirondelle entrevue Et l'iris deviné. Où sont les justes paroles, Le feu sans agonie, Le poème final? En quel lieu est la vie?
(Andrée Chédid)
LA POESIA FINALE
Una fucina mi brucia in cuore. Più porpora dell’aurora, annegata più dell’alga, più lontana del gabbiano, e dei pozzi più profonda io mi sento. Ma nascita soltanto so donare a squame e semi. La lingua mi s’impiglia alle parole: non esprimo più bianco, non dico più nero, il grigio appena dello scoglio eroso, la beve vertigine di un’ombra, la rondine intravista e l’iride solo indovinata. Dove sono le giuste parole, il fuoco che non dà agonia, la poesia finale? E la vita, in quale luogo?
(traduzione di Caterina Bigazzi)
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