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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Lo zirlo del tordo

Narrativa

Roberto Calcagnile (Biografia)
La Caravella

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 01/03/2008

Il libro è la storia di due fratelli rimasti orfani: la madre è morta dando alla luce il secondo figlio e il marito non le è sopravvissuto per il dolore. Il maggiore dei due fratelli si fa quindi carico di accudire e dare l'affetto di una famiglia vera al minore il quale però ricambia con rancore ed invidia il sentimento puro del fratello maggiore e si sente soffocare dalle attenzioni di questo. Tanta acredine non può che condurre ad eventi tragici, come infatti avviene, eventi che segneranno profondamente la vita e la mente dei due fratelli, sino alla sorpresa delle ultime pagine del libro che non rivelo per non rovinare il gusto della lettura. Intrecciata a questa vicenda ne viene raccontata un'altra, di un giovane oppresso dal suo lavoro che, sempre nelle ultime pagine, troverà la sua collocazione. Parallelamente alle vicende narrate, l'autore fa un dettagliato panorama su alcuni di quelli che sono i mali peggiori dei nostri dei tempi: l'avidità e l'invidia innanzitutto, che diventano anche il motore della vicenda; poi punta il dito sul malcostume delle grandi aziende che favoriscono solo i raccomandati, e quelli che sanno "lisciare" i superiori, che, grazie a questa dote, e non a quelle professionali, riescono a fare brillanti carriere. La trama in sè è piuttosto semplice, abilmente dipanata sul filo tra passato e presente, con la costante del ricordo che movimenta gli scenari; lo "zirlo" che dà il titolo al libro è un piccolo esmpio di "memoria involontaria" proustiana, in un breve passo, cambia la prospettiva dell'intera storia. La narrazione è semplice, lineare, senza tanti fronzoli e per questo di facile e godibile lettura. Inoltre l'autore ha scelto per l'ambientazione una vigna dell'Astigiano, scelta, secondo me, oltreché originale, fuori dalle mode e dagli stereotipi spesso di importazione, e ciò dà al libro un senso di familiarità molto piacevole. Un libro che nella sua apparente semplicità offre degli spunti di riflessione molto interessanti, e porta come coronamento a tutto un grande esempio di amore fraterno.

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