Pubblicato il 01/07/2016 16:25:30
Dare un nome ai morti (sul recupero del barcone naufragato nell'aprile 2015)
Perché non lasciare che il mare pulisca le ossa, che il relitto diventi saggio sepolcro, casa occupata dai pesci indigenti?
Perché non lasciare che il mare si chiuda sul costo dei corpi che nessuno reclama?
Specialmente ora che Mario muore in silenzio, sommerso da debiti iniqui, come possiamo chinarci su una stiva straniera?
Non sarebbe meglio lasciare che i morti vengano a riva come conchiglie raccolte a tifone concluso?
Ma se non vogliamo svanire in una macabra danza, dobbiamo dragare i corpi annegati, ripescare l’esile miccia di un nome annerito, scavare una buca e posare accanto alle salme spezzate un timido noi.
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