Ho inclinato il tempo
e forato una clessidra
affinché ciascun granello
fuoriuscisse alla deriva
per cospargere una superficie
liscia e scivolosa
che gettase nel vuoto
quel che alcuni chiamano
il racconto e le speranze di una vita.
Ho osservato mucchi di ricordi
disseminarsi
sino ad annullare la memoria
dissimulando quel che la ragione ti consente:
scambiare l’evenienza
con ciò che all'emozione è l’evidente.
Ho guardato entro il vuoto
dietro il volto di un vetro soffiato
che prendeva quella forma di clessidra
e ho visto due parti speculari della vita
dimenticate nella loro similarità,
ma che, analogamente,
raccoglievano l'attenzione
nell’intercambiabilità
della direzione del pensiero:
passato e futuro sono gemelli
incaricati a gettare idee in granelli
per scandire il passaggio di un non ritorno
ed ingannare così un girotondo
ad essere sempre chiamato tempo.
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