Pubblicato il 22/08/2020 14:32:01
MAURIZIO CUCCHI (Da L’ultimo viaggio di Glenn – Mondadori, 1999) Glenn, come lo chiamavo nella mia mente io, o com’è più vero e semplice, com’è più vero: Luigi. Resti per me una crepa d’affetto o un lampo intermittente nel cervello. E anche tu, che non l’hai mai visto, lo ami. Tu che hai taciuto, e oggi non taci più, hai la memoria smangiata come la tua macula: cerchi e non trovi più nemmeno la sua voce. Da : Laboratori Poesia : poesie a confronto - I padri
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