Assorta abbraccio il tempo
che mai è stato mio,
sottratto da ignoto scempio,
muta percorro ogni istante
vagheggiato nella mente
e danzo musica a me nota,
immagino volteggi nell’aria
e giravolte leggiadre.
Segno con un filo di pensiero
su un foglio inconsistente
tutte le volte che avrei voluto
tutte le volte che avrei dovuto…
E faccio tesoro delle rinunce
nell' animo mio dolente
come un bagaglio sì pesante,
ma impalpabile ed inutile,
roso dal rosso scorrere del sangue.
Ballo coi rimpianti,
d'un tempo perduto e futile
prezioso perché non vissuto.
L’autunno di questa vita alla porta
si affaccia e mi esorta:
“Su, non è finita!
Balla con me un lento valzer,
anche se fuori è buio
lungo il crinale dei tuoi sogni
ti guiderò."
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