Pubblicato il 04/04/2011 02:28:30
Guardando il mare, improntai l’inizio della passerella, passo dopo passo giunsi fino alla rotonda che poggiava in mezzo all’acqua. Immersa nelle mie riflessioni sull'immensità del mare, mentre guardavo l’orizzonte, fui distolta dalle onde che naufragavano sugli scogli, e a quella goccia d’acqua giunta sulla mia mano. Guardando la sua piccola taglia e confrontandola all’immensità a me davanti, mi avvidi che era quasi inesistente. “Piccola, sì ”, mi dissi, ma pur sempre della stessa materia, "il mare". Occupava uno spazio minimo sulla mia mano, anche se per lei era tanto grande, come per me lo era il mare, e come io sostavo sul mare, lei sostava sulla mia mano, avevo il mare in mano ed il mare aveva in mano me.
La goccia d’acqua, mi ricordò che facevo parte dell’immenso universo, e che pur essendo piccoli frammenti di esso, io e lei ( la goccia), eravamo materia della sua stessa materia. Il mare, pensai, ha raccolto tante goccioline, come questa che mi sta sulla mano, per diventare mare e poi oceano, senza le gocce non sarebbe tale, ed io come la goccia faccio parte dell’universo, dando il mio contributo, fra l’altro, come tante altre persone, assicurando il seguito della razza umana. Così come la goccia, insieme a tante altre gocce, ha generato il mare, evaporando hanno originato a loro volta altre gocce, così pure la moltiplicazione ed il mutamento delle cose infinitesimali, invisibili all’occhio come: gli atomi e le molecole, che a loro volta aggregandosi diventano visibili… "Pulviscolo atmosferico percettibile appena, granelli di sabbia un po’ più grandi o, appunto, gocce d'acqua… l’inizio degli oceani. Così come le gocce, i granelli di sabbia diventano deserti, i semi piccoli, foreste, e le persone, le folle, popolazioni di questo pianeta… Pensai che dall’invisibile molecola all’atomo e le sue particelle scisse, si potesse arrivare al “nulla” e viceversa "all’immensità” delle cose. Dal nulla, al tutto...
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