Nell'ignoto della notte
mi sveglio dal sogno dorato.
L'alba mi riporta nel vivere quotidiano
che imbriglia il mio essere
in una ragnatela di perfidi aracne.
Lo spirito indomito
mi riporta a ricredere nel possibile della natura,
la luce è il risveglio del l'appannamento notturno.
Come la tela di Penopole,
ciò che si crea si disfa per voler del fato:
è la legge della speranza del ritorno.
Mi rallegra il canto del mondo dell'ascolto:
ma l'alterità svanisce nella nebbia mattutina.
Nella valle l'eco si ritorce come un boomerang
per disperdersi nel cicaleccio quotidiano
in un mondo in dissoluzione,
e il canto del poeta diviene vano,
mentre nella valle torna il mesto silenzio.
Vittorio Orlando.
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