Pubblicato il 03/03/2010 16:58:48
Tu passero,puoi chiamarti Dio, ma io,incapace di camminare senza paura di cadere, niente ho in comune con questo potere.
Tu verde,hai diritto di comandare, ma io,arrivato per ultimo, senza chiedere permesso, con quale pretesa a capo supremo mi innalzo.
A te bambino,il mestiere di sognatore, ma io,automa perfetto, chiusa a chiave l’ingenuità, chi sono per sbarrare la porta alla saggezza della provvisorietà.
Tu uomo,devi lavorare, ma io,qui per la prima volta, con brama di capire, una cosa non accetto: ad un massacro contribuire.
3/5/2002
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