Pubblicato il 01/03/2010 17:39:37
La mente proietta sulle palpebre chiuse limpidi ricordi. Posso toccare con mano un sole caldo, facce sorridenti, la libertà che soffia vigorosa per chi è giovane davvero. Potrei toccare con mano ma, non riesco, le distanze m’ingannano.
Quella giovinezza non è più in me, ora lo vedo. I brividi che la mia pelle, come una tenera albicocca, sintetizzava in impalpabili emozioni, suonano ora ruvidi.
Ospito cellule morte mentre galleggio in questo letto di cemento liquido. Tra il mio buio e quello della notte vi sono pochi passi ormai.
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