Pubblicato il 01/04/2016 14:39:02
Dove andrò a cercarti se anche gli alberi in Aprile già sfioriscono e manca il tempo azzurro e calmo della luce? Nel ventoso sparire dei colori m'aggiro confusa, mézza di ricordi come fantasma in un sogno reiterato. Tu ora sei cosa, qualcosa, pietra miliare della tua stessa essenza. Io, che volevo essere, sono divenuta turbine di polline infecondo. Come ritrovarti in queste giornate povere di albe vivide e luminose e di prati erbeggianti al sole del mattino? E se per caso c'incontrassimo, come riconoscersi, nell'assenza d'indizi?
Ho le mani fredde e gli occhi lucidi dell'impotenza e sta qui tutta la mia pena: sto col mio cuore gonfio in una primavera senza pace.
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