Pubblicato il 27/02/2010 12:04:43
Quella notte che approdammo nel porto della bella Italia
Sentimmo un brivido silenzioso,
Un vento verticale
Scendendo dalle nubi terse
Portò un senso di sconfitta,
Aprivamo gli occhi muti ,
Per la prima volta al nuovo sogno,
Quello vecchio l’avevamo lasciato bruciare
Nel fuoco africano che ci riscaldò a lungo
adesso eravamo nudi ,
Zuppi di acqua e sale
E ancora portavamo i segni del sofferto viaggio
La tempesta ci aveva dilaniato i cinque sensi
Ancorati all’illusione
che una volta toccata terra
Avessimo trovato noi stessi ,
ma nessun Cristo venne a placare le acque del Giordano
eravamo come spettri
Visibili solo al vento minaccioso
Abbracciammo la tempesta che ci era stata promessa
E alzammo la testa contro la vita in cerca di amore.
Dall'antologia La Tempesta edita dal blog Poesiaèrivoluzione
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