O sonno tu ben sei fra i doni eletti
dal ciel concesso ai miseri mortali
tu l'agitato sen placido assali
e tregua apporti ai combattuti affetti
Tu d' un soave oblio spargendo i petti
raddolcisci i martir, sospendi i mali;
tu dài posa e ristoro ai sensi frali
tu le tenebre accorci e l' alba affretti
tu della bella Pasitea consorte
tu figliol d' Astrea per te paro
van fortuna servile e regia sorte
Ma cio' che mi ti rende assai piu' caro
è che l' orror dell' aborrita morte
io col tuo mezzo ad avvezzarmi imparo
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