C'era una volta , un cellulare di colore arancione che a differenza di tutti gli altri, era vivo, pensante e stanco, stanco del suo lavoro.
Il suo padroncino : un ragazzino quindicenne di nome Tommaso detto dagli amici "ficcanaso", perchè si interessava sempre delle faccende altrui e mai delle proprie, dopo aver studiato, non faceva altro che usarlo tutto il santo giorno.
Continuava a mandare messaggi ad amici e parenti e telefonava a suo piacimento per ore e ore, risultando a fine giornata, stressatissimo!
I suoi occhi d'un verde smeraldo, divenivano allucinati e i capelli, che erano una matassa di riccioli rossi, si trasformavano in spaghetti!
La madre tutte le sere lo annoiava con i suoi soliti predicozzi, dicendogli di utilizzare il telefono in modo più appropriato!
Il figliolo fingeva di non sentire e continuava a comportarsi come maggiormente gli garbava.
Una sera d'aprile, in cui il cielo era terso come uno specchio e il dolce tepore invitava ad uscire, il cellulare PEPERONE decise di darsela a gambe levate, aveva una gran sete di libertà e voleva godersi un po' la vita!
Tommaso dormiva tranquillo nel suo letto, russando rumorosamente ed a PEPERONE spuntarono due zampette blu; dato che la finestra della cameretta era socchiusa ,salì sul davanzale ed con un salto, si ritrovò in cortile, era finalmente libero.
Sul selciato c'era una pozzanghera e PEPERONE vi si specchiò, per magia lui non era più un cellulare, bensì una splendida FARFALLA vanessa.
Adesso era veramente felice , poteva volare dove voleva!
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