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Volevo solo essere poeta #SaveAshrafFayadh

di Manuel Maria Almereyda Perrone
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Pubblicato il 14/01/2016 10:14:05

dedicato a Ashraf Fayadh

 

Io volevo solo essere poeta, io
Solo poeta, un tipo strano col cappello.

Volevo essere poeta per usare le parole come pellicce, gioielli,

e ornare il mondo che guardavo dal mio cannocchiale.

Ma non ho mai pensato che le parole potessero cambiarlo,
il mondo: non l'ho mai voluto. Avevo solo bisogno di parlare.

 

Volevo solo essere poeta, io
Solo poeta, con un ombrello aperto, per ingannar le nuvole.

Non sapevo che certe parole possono essere catapulte, sassi e barricate.
Non sapevo che con le parole lo si riesce a zittire, il mondo: lo si mette a tacere.

Non sapevo che c'è chi non vuole le parole e chi non ama i poeti.

 

Io amavo tutti, io ... non potevo sapere che cosi non fosse per loro.

Hanno ucciso un poeta, un pomeriggio di novembre.
Ne hanno uccisi tanti, almeno uno per ogni pagina del calendario.

Mentre noi sorridevamo ai nostri carnefici:
li guardavamo col cannocchiale e ci sembravano belli, divertenti.

 

Dicevano di noi che eravamo tipi strani col cappello,

perché avevano paura, paura delle nostre parole.

 

Io volevo solo essere poeta, io
Solo poeta, cantare la danza del mondo, dipingere i colori dei suoni.

Non pensavo che solo essere poeta è già un grido di guerra,

un urlo da indiano, lanciato a rotta di collo, contro i carrarmati, nella notte, a squarciagola.


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