Pubblicato il 11/01/2016 17:54:45
Da te avrò l’ombra quando il corpo sarà riarso, dall’inquietudine bruciato e sì! che speranza possa divorar la febbre che in vicoli ciechi il cuor sospinge e tu, albero, mi porgerai un frutto se avrò fame e non vorrò cercare, quando avrò freddo sarà il tuo tronco a dar sollievo e quel vento, quel vento che di sconforto il sangue gela e di abulia le mie gambe ferisce, quel vento sarà brezza e vano il suo spirare addosso. Avrò da te le foglie che mi lasceranno dormire quando il mio sonno di tormentati sogni sarà pieno, vacuo il riposare allora e tu, albero, sarai per me radice sarai seme sarai linfa sarai il sole di un nuovo giorno. 7.1.'15
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Gianfranco Aurilio, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|