Pubblicato il 23/12/2015 08:09:51
Oscilla in alto il ramo al canto del fringuello nel perdersi delle foglie la begonia ondeggia tra rosa e lillà lacrima in opposte simmetrie di grappoli per mistici rituali intreccia giochi ponti fragili di rami gravidi di sete arbusti carichi di gemiti. Un delirare di menti in basso tra glicine in festa che lega lembi di sogni dispersi a grappoli letali a giochi di felci e querce a brusii solcati da pianti cristalli iridescenti Fulminea oscura Nèmesis tra folate di nebbia s’alza s’asconde silente in sismi in tsunami in urlo di gabbiani. Si deforma la luce si sbriciola l’alba ombre fuggiasche al morbo che morde al sole che più non incanta polvere lascia la dea placata echi di fragori riverberi di infinito ritorno.
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