Pubblicato il 01/12/2024 19:02:32
Napoli 30 novembre 2024. É tornata tra noi il soprano Maria Agresta al Teatro di San Carlo. Sul podio Dan Ettinger per i Quattro ultimi Lieder di Richard Strauss e la Quinta Sinfonia di Anton Bruckner L’ appuntamento della Stagione Sinfonica 24/25 si è verificato al teatro San Carlo sabato 30 novembre dalle ore 19:00. Il soprano Maria Giovanna Agresta è stata protagonista insieme al Direttore Musicale Dan Ettinger, sul podio alla guida dell’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli, di una serata tardo romantica che ha esaltato il pubblico presente. La nostra straordinaria Maria Giovanna Agresta rappresenta il miracolo della musica, un soprano con doti straordinarie, ricevute, sì, in natura, ma senza dubbio dovute anche a uno studio determinato, a metodo, concentrazione e lavoro immenso anche su lei stessa. Di lei hanno detto: “Maria Agresta, musicalmente parlando è un soprano cilentano che tra passato, presente e futuro incastona una serie di appuntamenti nazionali e internazionali, gioielli preziosi per gli amanti del bel canto e in particolare delle opere di Puccini e Donizetti. Umanamente Maria Agresta è ancora di più, una perla di umiltà, saggezza, dolcezza ed anche forza pulita. Se fosse uno dei quattro elementi della natura, bisognerebbe sfruttarla per ricavarne energia pura”. E di se stessa, in un’intervista ha detto: “Mi porto sempre dietro l’attaccamento alla mia terra, alla mia famiglia, alla quale devo tutto, soprattutto l’appoggio che mi hanno dato all’inizio della carriera. É stato fondamentale per studiare canto ed è nella mia famiglia che ho trovato il mio primo pubblico, i miei fan. Soprattutto la mia mamma. Sono dovuta andare via dalla Campania, ma la porto sempre nel cuore e ogni volta che ritorno è una grande gioia, sempre”. Dopo il diploma al Conservatorio di Salerno, e perfezionatasi con la grande Raina Kabaivanska, ha potuto già vantare innumerevoli traguardi raggiunti e la vittoria in competizioni prestigiose: Il primo grande successo, nel 2011 con il debutto ne I vespri siciliani, vince poi nel 2014 il Premio Franco Abbiati e calca i palcoscenici più rilevanti in cui la sua voce è risuonata con grande successo tra cui l’opera Nationale de Lorraine, lo Sferisterio di Macerata, la Carnegie Hall di New York, il Teatro Hermitage di San Pietroburgo, il Teatro Regio di Torino, il Teatro San Carlo, l’Arena di Verona, la Scala di Milano, la Bayerische Staatsoper, il Teatro dell’Opera, il Teatro La Fenice, la Royal Opera House, il Bayerische Staatsoper, lo Semperoper di Dresda e l’Opéra Bastille. Collabora con direttori quali Daniel Barenboim, Dan Ettinger, Zubin Mehta, Michele Mariotti, Riccardo Muti, Antonio Pappano, Gianandrea Noseda e Nicola Luisotti. Tra le vittorie ricordiamo il Concorso “Comunità Europea” del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto, e la partecipazione a festival importanti, come in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, con il debutto ne I Vespri Siciliani presso il Teatro Regio di Torino, diretta da Gianandrea Noseda. La nostra artista ha interpretato tantissimi i ruoli in cui è stata vista sempre trionfare con apprezzamenti sia di pubblico che di critica, quali, tra gli altri, Micaela, Mimì, Odabella, Liù, Leonora, Giovanna d’Arco. Riportiamo in merito alla serata di sabato le parole dell’avvocato Pasquale D’Aiuto, maestro di pianoforte, diplomatosi presso il Conservatorio di Salerno, che ebbe la gioia, decenni fa, di accompagnarla al pianoforte e quindi la conosce di persona, il quale, presente in sala e da intenditore, ha espresso un suo parere: “Ieri sera ho ascoltato al Real Teatro di San Carlo a Napoli Maria Giovanna Agresta - che è, semplicemente, tra le più grandi soprano al mondo - interpretare i Vier letze Lieder per soprano e orchestra di Richard Strauss. Strauss è modernissimo e difficile, e questi brani costituiscono il suo lascito musicale. Intervalli inusuali, cromatismi, attacchi in levare, variazioni continue, la lingua (!): l'approccio all'opera è davvero arduo. Un materiale sonoro complesso da gestire, tanto che l'orchestra, pur diretta da uno straordinario musicista, ha mostrato momenti di (lieve) tensione. Maria Giovanna perfetta, come al solito. E non solo perché non appare mai indecisa ma perché la sua interpretazione è sempre confacente al caso, sempre fondata sulla profonda conoscenza del senso. E la sua voce ha un timbro che non ho mai apprezzato altrove, una profondità inusuale - e questa è una dote che, credo, le derivi dall'aver cominciato da mezzosoprano, epoca in cui, qualche volta, l'accompagnai al pianoforte, decenni fa, ed avevo già chiarissima la sua unicità. In questo caso, iersera, la sua voce era uno strumento musicale tra gli altri e trasmetteva quella sospensione, quell'anelito alla ricerca sonora ed all'attesa del climax che è, secondo me, la cifra di Strauss. Il pubblico la adora, le vuole bene, anche perché ne percepisce il carattere gentile, che io posso assicurare lei davvero possegga: una umiltà grata alla musica che solo i migliori vantano. Il Cilento deve essere orgoglioso di questa irripetibile artista. E di questa bellissima persona. L’appuntamento artistico è stato dedicato al ricordo di Giulia Romito, addetta stampa del teatro San Carlo, prematuramente scomparsa lo scorso maggio. Competente, attenta, figlia di Giuseppe Romito, primo oboe dell’orchestra, era discendente di San Giuseppe Moscati giacché sua nonna era la diretta nipote del veneratissimo guaritore e aveva potuto conoscerlo di persona essendo scomparsa a ben 107 anni. Dan Ettinger, israeliano di nascita, è un rinomato direttore d'orchestra con una brillante carriera, che abbraccia numerose istituzioni autorevoli. Oltre ad occupare il rilevante ruolo di direttore musicale del Teatro di San Carlo è direttore della New Israeli Opera di Tel Aviv, posto che occupa sin dal 2018. Il suo esordio a Tel Aviv nel 1999 ha contrassegnato l'avvio di un balzo fulmineo nel suo ruolo nella musica classica. Dal 2003 al 2009, ha affinato le sue capacità come Kapellmeister e assistente alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, teatro di Berlino, sito fra l'Unter den Linden e la Bebelplatz nel quartiere Mitte. L'orchestra del teatro è la Staatskapelle Berlin, laddove ha diretto un ampio repertorio che gli ha permesso di mostrare il dominio di tutti gli stili operistici. Tra questi i capolavori italiani di Puccini e Verdi, le opere più celebri di Mozart, classici francesi e opere romantiche tedesche. Ettinger ha iniziato con gli studi di pianoforte, seguiti da una breve carriera come cantante prima di passare alla direzione d'orchestra e attualmente è uno dei direttori d’orchestra della sua generazione più richiesti a livello internazionale. Direttore musicale del Teatro San Carlo dalla Stagione 2022-23 dirige nei più importanti teatri d’opera del mondo come la Metropolitan Opera di New York, la Washington National Opera, la Royal Opera House – Covent Garden di Londra, l’Opéra National de Paris, il New National Theatre di Tokyo, l’Opernhaus di Zurigo, il Festival di Salisburgo e le Opere di Stato di Vienna e di Monaco di Baviera. Il programma proposto, sabato 30 novembre 2024, di carattere profondamente spirituale, si è aperto con i Vier letze Lieder per soprano e orchestra di Richard Strauss per cui Dan Ettinger ha brillato, in nero contro l’abito bianco dell’eccellente Maria Giovanna Agresta, dirigendo l’orchestra stabile e l’acclamata voce della soprano nei “Vier letzte Lieder” nei quattro ultimi Lieder di Richard Strauss. L’ottimo accompagnamento ha permesso al pubblico di apprezzare in pieno le doti magistrali di Maria Giovanna Agresta, applauditissima al termine della sua interpretazione, richiamata più e più volte sul palco dall’interminabile applauso del pubblico che forse sperava in un bis. La (il) “Lieder ‹lìider›” è una canzone vocale tedesca, con testo di regola tedesco, coltivata tanto nella musica popolare quanto in quella d'arte fin dal medioevo, in voga soprattutto nel sec. 19°. Si tratta di una composizione da camera con voce solista accompagnata dal pianoforte. A differenza dell'aria e della cantata da camera italiana, il Lied intende creare un'intesa fra testo poetico e melodia e tanto di più questa melodiosa intesa si è potuta realizzare per la voce del soprano Maria Giovanna Agresta. Strauss maturò l’idea di scrivere un ciclo liederistico nel 1948, quando ebbe modo di leggere la raccolta completa delle liriche di Hermann Hesse e furono realizzati, gli ultimi quattro Lieder: Primavera, Settembre, Andando a dormire e Al tramonto. Eseguiti postumi il 22 maggio 1950 alla Royal Albert Hall di Londra con la direzione del grande Wilhelm Furtwängler e l’interpretazione del soprano Kirsten Flagstad, sebbene in un ordine inverso rispetto a quello di composizione con Im Abendrot, che, pur essendo il primo Lieder composto, fu eseguito per ultimo. Secondo un’ipotesi non suffragata, tuttavia, da prove, ma basata sull’intenzione del compositore, Strauss intendeva comporre un quinto Lieder sempre su testo di Hesse, per cui l’opera sarebbe rimasta incompiuta. Il contenuto della stessa esprime una profonda meditazione sulla vita e sulla morte, che l’autore sentiva ormai prossima, e pare sia stata composta pensando alla voce della moglie Pauline, sebbene la soprano non potesse più interpretarli a causa dell’età avanzata. I versi iniziali di Im Abendrot che recitano: Attraverso affanni e gioie / abbiamo camminato mano nella mano; / da questo viaggio riposiamo /ora sulla silente terra erano dedicati proprio alla fedele compagna di una vita, che morì il 13 maggio 1950, meno di un anno dopo la morte del marito, Nel corso della seconda parte della serata ha chiuso il programma del secondo appuntamento della stagione sinfonica 2024-25, introdotta dal famoso “pizzicato”, la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore di Anton Bruckner, di cui ricorre, nel 2024, il duecentesimo anniversario della nascita. L’autore la definì “Fantastica”, senza però attribuirle un vero soprannome formale per cui, intorno a essa, sono fioriti numerosi titoli: tra gli altri, “Cattolica”, “Sinfonia della Fede”, “Sinfonia dei pizzicati” e, ancora, “Tragica”. Fu composta tra il 1875 e il 1878 e la prima esecuzione avvenne a Graz, presso il Thalia Theater, solo nel 1894: fu l’allievo Franz Schalk a dirigere una versione che, però, presentava alcune modifiche rispetto all’originale. “Un capolavoro contrappuntistico”, come la definì Bruckner, la Sinfonia si articola in quattro movimenti, cui si antepone un’Introduzione lenta. Anche per quanti in sala non potevano vantare una preparazione musicale particolarmente completa, al cospetto della interpretazione sia canora che musicale, è stato esaltante ascoltare gli artisti impegnarsi con tanta energia e bravura, osservare l’orchestra e distinguerla tra le presenze femminili e maschili, tra giovani quasi irruenti e artisti di più lunga data, infine è stata una esperienza particolarmente degna di nota. Bianca Fasano, giornalista e scrittrice.
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