Pubblicato il 25/03/2008
incatenato a questa icona per sempre godrò dei tuoi tormenti (la linea delle labbra che la vita pronuncia).
i miei pensieri danzano tutti appesi ai tuoi riccioli, come li scrolli! e che febbre quando ti guardo!
movenze e tenebra, flutto notturno. tu mi dirai dell’estasi.
stanotte, su quest’isola murata, mentre solchi di strade invisibili scopri sul mio respiro (e più giù ancora)
la tua voce racconta il desiderio il tuo soffio scandisce convulsioni il tuo alito al cuore strappa i palpiti…
aspetta amore mio, perché più atteso sia il nostro piacere (la gioia è sulla bocca) e perché il tuo abbraccio qui mi circondi per l’intera notte.
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