Pubblicato il 08/12/2015 17:36:30
Vorrei che dalla selva d'oblìo mi riconoscessi per un momento.
Vorrei soffiare sull'azzurro smarrito dei tuoi occhi la primavera placandone il tormento.
Vorrei abbracciarti e sentirti dire soltanto una volta che mi hai voluto bene senza turbamento.
Tu mi guardi immemore e non mi distingui neanche nel labirinto che ti tiene prigioniera in atroci, invisibili catene e che ha per perimetro infernale l'urlo silente di pareti bianche.
Ormai non è più il tempo. Giunge mesta la sera e la tua vita ed i ricordi, madre, si sono persi nel vento.
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