Frettolosi corpi avvolti nelle sciarpe,
ombre scure tra le prime luci
chi in gruppetti di tre o quattro, chi solo.
Inforcano la strada e incedono veloci
per imboccare ognuno il futuro
tra i neri residui della notte.
Non hanno nome, né età, né sesso.
Hanno solo l’essenza di un soffio
che si propaga dalle ansie
e malinconia emana dal cupo andare
a testa bassa, a sguardo spento.
Pendolari del tempo e della vita.
14 gennaio 2015
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