Pubblicato il 01/11/2015 22:13:54
Scavare la terra con Pasolini
Avremmo ancora indugiato potendo su quelle tue povere sillabe portate dalla rugiada, scavalcando la linea di nuca delle fontane, palpando la terra traforata dei contadini raccolti in preghiera sul fieno.
Avremmo ancora sostato potendo sui ceppi delle risorgive, non confinati dietro la colpa d’essere adulti, ma abbiamo lasciato schedare gli dei, schienare gli uccelli, e la nostra voce riesce a stento a ricalcare la cascata del vento.
Resta ancora un sacro poco da difendere, da salvare, da stuccare, una borraccia di bellezza da passare di bocca in bocca, da amo ad amo, per portare la vita verso un’alta urgenza, per tramandare il tuo sguardo da scavatore nella torba del mondo amato.
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