Sono trascorsi 49 anni dall’uscita di "Wish You Were Here" dei Pink Floyd, un pilastro fondamentale nella storia del rock.
Pubblicato il 13 settembre 1975, nono album in studio dei Pink ancora oggi è una monumentale opera che trascende il semplice concetto di album musicale per diventare una riflessione profonda sull'assenza, l'alienazione nonché la critica sociale.
Seguito da quel capolavoro "The Dark Side of the Moon" (1973), "Wish You Were Here" ha una sonorità innovativa e coinvolgente. L'album è intriso di un senso di nostalgia e perdita, dedicato principalmente a Syd Barrett, fondatore della band, la cui presenza-assenza attraversa l'intera opera.
La suite "Shine On You Crazy Diamond", divisa in due parti che incorniciano l'album, è un capolavoro di composizione. Le sue prime quattro note sono diventate iconiche quanto l'incipit della Quinta Sinfonia di Beethoven, creando un'atmosfera che cattura immediatamente. Questo viaggio epico musicale è un tributo commovente a Barrett, esplorando temi di genio creativo e fragilità umana.
La title track, "Wish You Were Here", si distingue come uno dei punti più alti non solo dell'album, ma dell'intera discografia dei Pink Floyd. Questa ballata acustica, con la sua semplicità disarmante e la profondità lirica, ha resistito alla prova del tempo, risuonando ancora oggi con un'intensità rara.
L'album non si limita a essere un omaggio a un ex membro della band. Brani come "Welcome to the Machine" e "Have a Cigar" offrono una critica tagliente all'industria musicale e, per estensione, alla società capitalistica nel suo complesso. Queste tracce mostrano i Pink Floyd al culmine delle loro capacità di fusione tra commento sociale e maestria musicale.
Dal punto di vista produttivo, "Wish You Were Here" è un tour de force di ingegneria sonora. L'uso innovativo di sintetizzatori, effetti sonori e tecniche di registrazione all'avanguardia per l'epoca contribuisce a creare un paesaggio sonoro ricco e immersivo che continua a sorprendere anche dopo ripetuti ascolti.
In conclusione, "Wish You Were Here" rappresenta un momento cruciale non solo per i Pink Floyd, ma per l'intero panorama del rock progressivo. La sua influenza si estende ben oltre il suo tempo, ispirando generazioni di musicisti e ascoltatori. È un'opera che sfida le convenzioni, spingendo i confini di ciò che un album rock può essere e dire. A distanza di decenni, rimane un esempio luminoso di come la musica possa essere al contempo personale e universale, emozionante e intellettualmente stimolante.
@GiuseppeLonatro2024
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