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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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di Sergio Aureli
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Pubblicato il 05/10/2015 09:38:20

 

 

 

Atto I Scena III
  Appari nello schermo,
  reciti la vita,
  maschera di amore eterno,
  viso pacato e fermo, prodotto di mestiere Poeta
  ma i tuoi occhi sono dell'anima perno.
 
  Ora reciti per me
  la commedia più grande,
  quella del donato amore,
  felice scorre nel presente
  la condivisione di comune sentire,
  ravvivata dalle facce.
 
  Frutto di quello sguardo,
  prodotto di quel mestiere,
  uniti mi fanno gioire
  ed essere in pace con il mondo; ciak si gira la vita, di incanto senza,
  atto primo, scena terza.

Estate
  Colore
  di sole,
  illumini
  supini
  uomini
  dediti
  oltre i limiti,
  a ritemprare
  fatiche amare,
  di inverno
  lontano
  spossato
  e coperto
  di grigio
  agio,
  ora adagio
  il caldo
  saldo
  rinvigorisce
  le rovescie
  pene,
  seme
  di male
  tramuta in sale
  sul corpo
  sporco
  sudato
  di amore provato
  nuovo,
  limpido,
  eppure
  uguale
  festa
  di testa
  che sale,
  lascia
  al male
  e rovescia
  il pensiero
  abituale
  foriero
  di nuovo
  libero
  mentale.

E' già mattino ormai
  E' già mattino ormai!
  Il temule trillar de' grilli
  lascia il posto al cupo e ritmato canto
  del cucu' che il ricominciar di vita annuncia.
 
  E' già mattino ormai!
  Un mistico silenzio si rompe dolcemente
  com'il soave profumo di rugiada
  lascia il posto lentamente
  al lieve odor di terra in fiore.
 
  E' già mattino ormai!
  Gli addormentati monti
  vengon destati,
  una fioca e stanca luce appare,
  e solenni si rimiran
  in acqua chiara e pura.
 
  E' già mattino ormai!
  Un bimbo seduto
  in riva al lago calmo
  apre e chiude gli occhi cautamente,
  incredulo e sgomento di sì naturl miracolo,
  certo che sarà interrotto dal vernacolo.

Tramonto
  Una sera d'estate,
  lunga e piena di luce,
  il caldo del meriggio si spegne,
  lasciando il posto ad una fioca fiammella
  ed ad un fresco vivace,
  sembra si addormentino anche le montagne,
  mentre il fioco colore
  lascia il posto alla totonda stella.
  Le prime tenebre
  sembrano celare il chiarore,
  ammiro e sento questo colore,
  ora il cuore si apre
  al mondo interiore,
  affiora il ricordo anteriore,
  è qui il bambino
  con l'animo puro
  ed il mondo incolore,
  le illusioni corrono ancora verso l'amore,
  la vita dolore
  ma barlume di luce,
  formato e forgiato
  a che quel barlume si spegne,
  nascendo più grande fiammella,
  che arda per sempre
  con fuoco vivace.

Stranezze
  Se voli,
  Se vivi,
  Se pensi,
  Se scrivi,
  Se.
 
  Volo,
  vivo,
  penso,
  scrivo,
  Se.
 
  Abbattuto,
  Morto,
  Stressato,
  Depennato,
  Se.
 
  Chi è sè,
  strano sè.
  se vola,
  se vive,
  se pensa,
  se scrive.
 
  Se
  perchè
  dipende
  da te
  che è
  in me.

Pioggia
  Gocce lente
  Scavate interiormente
  La terra arida,
  Sterile di feconda
  Produzione,
  E di amore,
  E di frutto nascente;
  Ora acqua
  Matura
  Impregni,
  La vita dura
  Insegni,
  Gentile pioggia,
  Dai più anelata,
  Sei arrivata
  Nell'opportuno
  Momento,
  Chi ti ha mandata?
  Di sicuro beata
  La polvere è lavata,
  Il fiore della vita
  Hai salvato,
  Amore donato,
  Linfa nuova,
  Per vecchia
  Terra condita
  Sel Bene di gocce scandita,
  Lentamente,
  Riproponi,
  Al mondo,
  Le consunte
  Azioni,
  Del fare fecondo.

Notte
  Nera
  su chi non spera,
  buia
  di chi luce non ha voglia,
  vera
  di chi si prostra in preghiera,
  soffusa
  di chi ha luce diffusa,
  gioconda
  di chi del divertimento si circonda.
  Non è mai notte
  c'è sempre chi veglia alle ore ridotte.

Dolcemente
  Vidi un bimbo in braccio alla mamma
  che poppava sereno al seno di essa
  e la dolcezza dell'una
  che con fare soave e beato
  guardava il suo uomo neonato.
 
  Vidi la stessa che con cure provette
  cresceva l'ometto per vie rette,
  una carezza, un bacio sfiorati
  nel sonno di questi addormentati,
  il bene profondo da questa cullati.
 
  Vidi l'ansia nel volto giovenco
  che accompagnava il bimbo fanciullo
  a scoprire il mondo fuori dal guscio,
  la tenerezza infinita
  di chi consegna un bene alla vita.
 
  Quel ragazzo da lì è partito
  per il suo cammino di vita, ma sempre seguito
  da quello sguardo di amore infinito,
  il grembiule blu e la cartella marrone,
  le armi affilate per conquistare ragione.
 
  Ora adolescente confronta la mente con se, con il prossimo, è un gioco divertente,
  non sà ancora che la primavera ed un tratto trovata
  sarà solo una stagione di vita a tutti donata,
  frutto di quel bene profondo di mamma a questo votata.
 
  Cresce il ragazzo con i sogni
  donati da quell'amore che ti fà sentire privo di bisogni
  ma oramai uomo, l'amore struggente di mamma
  può solo vegliare la sua vita supina
  nel mondo per fare la sua parte di uomo fatica.
 
  Ora la mano stanca
  si stringe al braccio
  di questo nuovo amore
  donato al mondo con fatica
  e tornato a lei in un abbraccio
  di dolcezza sostegno con ardore.
 
  Ora è lei a ricevere la carezza
  donata ed apprezza
  quella vita che ha saputo donare
  che ora stima per il vigore
  di vita a lei negato dal suo stesso amore.

Bianca
  Una coltre bianca ha coperto tutte le cose,
  sono rimaste al vento le sole rose
  che adorneranno la veste bianca delle giovani spose
  che in una coperta bianca poseranno le curve sinuose.
  La coltre bianca è contaminata dall'orma inclemente,
  lo rose sono state colte,
  la veste bianca è stata calpestata dalla gente,
  la coperta immacolata macchiata dalla semente.
 
  Stiamo sempre sperando di rivedere quelle cose bianche
  che se un dì le rivedremo sarà per sempre
  e intanto riposiamo le membra stanche
  fidi che il tempo ci ci porterà nove stupende.

Ricordo
  Daniela amore neonato,
  morto in un prato
  di sogni violenti
  e passioni furenti.
 
  Tu parte della mia vita
  non ancora sopita
  mi spezzasti in un'ora
  le speranze di allora.
 
  Ed io ramengo
  in cerca di un amore violento
  ripenso a te come unico incanto,
  del vissuto rimpiango.

Zappaterra
  Avete callose le mani
  di lavoro indigente
  intrisi i volti strani
  di sudore cadente,
  eppure in questa terra nefanda
  continuate a piantare la vanga,
  pensosi e spemosi che dopo la bufera tremenda,
  la fiorita stagione venga
  ed il seme imbrigliato in simil terra riarsa
  salga alla luce e faccia la sua comparsa.

A spasso
  Nei momenti in cui
  sento nascere fenomeni bui
  a spasso vado con il cuore del fui
  alla ricerca del perduto Lui.
 
  Giro, rigiro, non meta
  ma solo ricerca di quel che acquieta,
  non l'esteriore poeta,
  ma l'interiore anima cheta.
 
  Vedo con gli occhi di cieco,
  il paesaggio è bieco,
  appaga la voglia dell'ego
  ma non l'anima che impiego.
 
  La meta interiore è lontana
  quella esteriore puttana,
  avida di emozioni e pulsioni
  mentre il cuore è solo sensazioni.
 
  Ora trascrivo il mio fare,
  è come essere soli in un mare
  non calmo, ma di tempesta lottare,
  la rabbia funestami fà arrancare.
 
  Solo queste righe
  calmano tra le pieghe
  il mio essere tra le piaghe
  dell'anima che è piena di alghe.

Naif
  Nel mio incedere ed incidere
  nel mio rapporto con la vita
  sono naif, non seriosità
  alimentata da degenerazione di serietà
  ma curiosità seria verso il mondo,
  così mi propongo.
  Il mio fare scanzonato
  può essere scambiato per pochezza di intelletto
  e per un serio difetto,
  non io così e nemmeno chi
  si propone in modo siffatto,
  il serio e il faceto
  sono sempre espressione dell'io muto
  che emerge in tale elemento,
  serio non vuol dire modo
  ma modi di essere nel vivere sodo.
  A volte un sorriso
  spiega più al prossimo
  di noi che un parlare confuso,
  le parole sono macigni
  e non tutti nè sono degni,
  non per superbia montare
  ma per chi di sicuro può ignorare,
  ed il sorriso acquieta
  la voglia di sapere irrequieta,
  di gente che non sà,
  che ignora la verità
  profonda del tuo essere uomo
  e non potrà mai colmare questo vuoto,
  allora un sorriso per favore,
  non costa nessun timore
  e dona all'ultimo che ignora
  una tranquilla dimora.

Polvere
  Vento inclemente che ti attacchi alla pelle
  e cancelli tutte le cose belle,
  piccole particelle
  che vi alzate con la prima stagione ribelle;
  Non ti obbrobri di simil viltà?
  Non sai forse di essere un'entità?
 
  Eppur io sò, io ti conosco!
  Ogni giorno ti incontro nel passare il mio bosco.
  Sei tu essere losco
  che mi pregni e mi rendi fosco,
  basti tu a render riposto
  ogni mio pensiero di fasto.
 
  Perchè si crudele vergogna
  ti avvinghi a ogni uomo che sogna:
  Perchè di te rendi schiavo chi più non ti agogna
  e respinge il tuo tedio di fogna.
  Via, Via dal mondo, siam tutti fratelli,
  siam tutti pugnaci e ribelli.
 
  Il politico più non ti vuole
  egli ormai suole
  combatter con il proprio intelletto
  ed il ragazzo che tu hai disfatto
  ha raccolto il proprio volere,
  il mondo che tu hai prostrato, si innalza con un nuovo potere.
  Umiltà!!!!.


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