Pubblicato il 21/05/2011 23:53:33
Monarchia o Repubblica? ELEZIONI 2011 NEL CILENTO
Andando avanti con l’età, ed avendo superato anche i 70, sono rimasto un poco arretrato in fatto di politica. Arretrato perché disinteressato per non usare la parola disgustato. Sia ben chiaro, per il lettore che non mi conosce tanto bene che sono stato candidato al Consiglio Comunale di Torino nel 1982 ed in quello di Agropoli nel 1983. Per la cronaca notifico che presi più voti a Torino che nella cittadina capoluogo del Cilento,molto più piccola della città capoluogo del Piemonte, quasi mia seconda patria che mi ospitò per quasi tre lustri. Allora mi accorsi che nel Sud le cose erano cambiate. Il modo di fare politica era diventato diverso. Oggigiorno la politica ha cambiato addirittura fisionomia per cui anche il più preparato fatica ad esercitare l’elettorato attivo e con progettazioni diverse, programmi e promesse diverse e tecniche di procacciare voti diversi, quelli che esercitano l’elettorato passivo si trovano, all’indomani delle elezioni, di fronte a risultati impensabili ed addirittura paradossali da non dormirci sopra per alcune notti insonni. Radio e TV private, satellitari o informatiche, telefonini di ultima generazioni, giornali pieni zeppi di pubblicità senza lettura alcuna, cene in ristoranti alla moda con conto a più zeri sono diventati i nuovi modi di fare politica. Anche il vecchio comizio nella piazza principale del paese è passato di moda. Oggi si tiene in teatri, cinema, associazioni, locali notturni, strutture sportive e sale da ballo. Le elezioni metropolitane differiscono da quelle paesane, ruspanti, nella quantità ed anche nella qualità dei partecipanti o invitati. Le donne, candidate o semplici elettrici, sfoggiano il vestito nuovo e le più ricche anche gioielli di ultima generazione. Nei paesi il comizio assume l’aspetto di una sagra. Con salsicciata paesana comperata al supermercato e vino offerto dai sponsor o supporter del candidato. La politica di oggi, per merito ( o colpa) dei mass media è cambiata radicalmente. Negli anni sessanta circolava il pacco di cinque chili di pasta di Gragnano, il chilo di zucchero ed i due etti di caffè ancora a chicchi e quindi non macinato. Oggi si parla di “cambio di destinazione d’uso”, aggiornamento dell’indice di costruzione, lottizzazioni, contributi ed opere pubbliche, gestioni, consorzi, non profit, onlus, comunità e tante altre innovazioni che coinvolgono il privato ed il collettivo, con innovazioni non sempre percepibili all’essere umano o animale politico di filosofica reminiscenza che non capisce più niente. Giunti a questo punto tiriamo le somme con le sentenze. 1) Chi poco capisce, poco patisce. 2) La peggiore delle democrazie è preferibile alla migliore delle dittature. 3) Tanti galli a cantà nun schiara mai juorno. 4) Meglio te la faje e meglio e pe’ tia. 5) Nun capisco cchiù niente!...Voto a destra, voto a sinistra: ma non trovo nessun cartello stradale che mi indichi la via giusta. E che ancora una volta Iddio ce la mandi buona!!! Mondo della monarchia o della repubblica. Il principe ha scelto, con notevole successo, quello dello spettacolo!!!
Catello Nastro
PUBBLICATO SU “UNICO SETTIMANALE” DI PAESTUM DEL 21 MAGGIO 2011
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