Pubblicato il 03/02/2010 07:21:25
Da anni cammino Cercando di tirar diritto. Ma ad ogni svolta Ti incontro Là dove mi hai dato appuntamento. Fui giovane: Mi facesti paura. Ora ti odio Di un odio freddo Duro Come il marmo Delle lapidi Di cui sei concessionaria. Un Poverello Ti chiamò sorella Io ti chiamo Col nome che meriti. E non capisco Perché il tuo Padrone Non ti convochi Per ordinarti D’essere più pietosa. Che bisogno hai Di tutto questo orrore? Fa il tuo lavoro E basta. Devi per forza Metterci il terrore, il raccapriccio, tutto quel dolore? E a Te Domando: Ma quanto e quanto ancora Dovremo pagarla Quella mela? Ti fu rubata conoscenza. Ma a quale furto Corrispondono pena di morte E tortura? E quale Giudice, Se giusto, Condanna l’Innocente E fa salvo Caino? Se sei Padre Richiama il tuo cane E digli che si può uccidere Senza sbranare.
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