Analogia informatica
In programmazione, un linguaggio è tanto più alto quanto più somiglia alla logica umana, e tanto più è indipendente dal ferro che dovrà eseguire le istruzioni.
I linguaggi alti richiedono un’interpretazione che trasforma parole con un senso compiuto in movimenti di elettroni che si spostano all’interno di piccoli wafer di silicio.
Il linguaggio C# , o il Java, sono linguaggi alti;
il C++ medio; l’assembly, o linguaggio macchina, è al livello più basso di questa particolare scala: è quindi il più difficile da scrivere, il più difficile da leggere, ma, allo stesso tempo, e proprio per gli stessi motivi, è il più potente e il più veloce tra tutti i linguaggi.
La poesia è linguaggio macchina.
La poesia non va interpretata ma parla direttamente al nostro organismo, nella sua interezza – nella sua fisicità.
Elude i controlli della ragione, sovverte i simboli e gli archetipi e le strutture consolidate del nostro linguaggio, e crea nuovi significati, dei quali non possiamo dire nulla con il linguaggio convenzionale.
Ogni poesia è un nuovo linguaggio, e contiene la sua stessa grammatica. Come tutti i nuovi linguaggi, il suo apprendimento richiede un po’ di pazienza; ma poi, come si dice, si apre un nuovo mondo.
Natante
Piove.
Mia madre piange
il suo non poter più essere figlia.
Io piango
il mio non esser madre.
Col mio essere figlia
faccio a pugni da tempo.
“Voi donne non siete
mai
contente e siete così enormemente
piene d’acqua”.
Le donne in questa stanza
son belle
forse non son mai contente,
a volte piangono ma
sanno consolare.
Prendo mia madre in braccio
benché non sia ancora vecchia,
benché non sia ancora il mio turno
d’esser madre di madre.
Piccola piccola madre mia
stasera vorrei cullare il tuo pianto.
Mia madre sorride acqua
dentro i suoi occhi.
Piove.
Non c’è nulla di più potente dell’acqua, sai?
Né fuoco, né vento, né terremoto.
E un tempo, si sa,
la vita prese ad agitarsi nell’acqua.
Piove e questa stanza è piena d’acqua:
io son quel piccolo feto
bambina
nuoterò tutto l’inverno
nascerò a primavera
prima uscirà acqua
poi me.
Non preoccupatevi quando piangerò.
Piangere serve per respirare.
da:
https://grafemi.wordpress.com/2011/12/07/poesie-antirughe-di-alessandra-racca/
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