Pubblicato il 04/09/2015 16:53:58
Mi turba una stanchezza che sa
di frutta matura, che profuma
di mele d'autunno e di fichi fioroni,
di pensieri polverosi e scontenti
come sacchi di tela abbandonati.
Una stanchezza fatta di anni
dai colori bruciati delle mezze stagioni,
- quando ancora usavamo giacchine
di cotone - e di sogni incartati in fogli
di vecchie riviste scolorite e sbiadite
dalla luce passata attraverso
le finestre di questa mia vita.
Mi pesa sulle braccia ormai stanche
questo scialle di lana pesante
lavorato coi ferri del fabbro
che batteva con forza sul
metallo infuocato schizzando
scintille come giochi di fuoco festosi.
E' passata l'estate del grano e del mare
quando le gambe abbronzate correvano
svelte a inseguire l'amore, e le pezze
strappate servivano ad asciugare
le lacrime ed il sangue dei graffi sulle ginocchia.
Ancora mi turba e sconforta
questa stanchezza che sa un po'
di miele e di neve sul davanzale
della finestra. Ma adesso mi
sporgo a guardare e il cielo che
vedo in fondo mi piace, il profumo
che sale e' quello del pane appena sfornato.
Ne mangero' ancora un pezzetto
condito con l'olio, col sale
e con un po' di coraggio.
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