Pubblicato il 24/11/2009 21:05:08
Non meravigliatevi. I poeti sono tutti un solo invisibile, indistruttibile popolo. Parlano e sono muti. Trascorrono ère e cantano ancora in un'antica lingua morta. Nascono e spariscono civiltà, ma sempre vanno lungo la strada del cuore. Parlano di partenze, di ritorni. Sono uguali per quel che non dicono. Tacciono come rugiada, semenza, desiderio, come acque scorrenti sull'argilla, poi con il canto sottile dell'usignolo nel bosco divengono agile sorgente sonora.
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