L’attesa
Se vieni per restare, lei dice, non parlare.
Bastano pioggia e vento sulle tegole,
basta il silenzio come polvere stipata
sui mobili da secoli senza te
Non parlare ancora. Ascolta ciò che fu
lama nella mia carne: ogni passo, una risata lontana,
l’abbaiare di un cane, lo sportello che sbatte
e questo treno che non finisce di passare
sulle mie ossa. Rimani senza parole: non c’è nulla da dire.
Lascia che la pioggia ritorni pioggia
e il vento questa marea sotto le tegole, lascia
il cane gridare il suo nome nella notte, lo sportello
sbattere, andarsene lo sconosciuto in quel luogo vuoto
dove io morivo. Resta se vieni per restare.
(traduzione di Marisa Madonini)
L'attente
Si tu viens pour rester, dit-elle, ne parle pas.
Il suffit de la pluie et du vent sur les tuiles,
il suffit du silence que les meubles entassent
comme poussière depuis des siècles sans toi.
Ne parle pas encore. Écoute ce qui fut
lame dans ma chair: chaque pas, un rire au loin,
l’aboiement du cabot, la portière qui claque
et ce train qui n’en finit pas de passer
sur mes os. Reste sans paroles: il n’y a rien à dire.
Laisse la pluie redevenir la pluie
et le vent cette marée sous les tuiles, laisse
le chien crier son nom dans la nuit, la portière
claquer, s’en aller l’inconnu en ce lieu nul
où je mourais. Reste si tu viens pour rester.
Guy Goffette da “La Vie promise”, Éditions Gallimard
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