Pubblicato il 19/07/2015 23:13:06
Partì quel giorno le caviglie affondò nel viaggio la testa nella prospettiva di strade infinite, bagaglio da pezzente ai piedi vortici di polvere e foglie fra ciglia e pensieri un miraggio tremante alimentò i suoi giorni nutrì di veleni dolcissimi vene e pupille. Battevano i polsi al ritmo di onde di fortunali improvvisi d'improvvise schiarite... ...correnti d'alghe e di pesci disegnarono i suoi desideri, ciottoli trovò sulle rive e frammenti di vetro politi, conchiglie come orecchi di lattanti a raccogliere infinità di sussurri, brontolii di tritoni malìe di canzoni da gole azzurre di sirene (petali rosa e soffioni vorrei spargere sui tuoi pensieri umori freschi di primavera oh, come vorrei penetrassero le fibre del tuo essere così scabro, irto di giorni senza giustificazione senza perdono) … anni passarono e abbacinanti estati mattinate d'autunno, fatte per morire dentro, e notti, sulle quali scrivere con frammenti di gesso spirali di storie e ritorni. Perenne l'anelito alla levità di semplici gioie.
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