Cambia canale se si parla di morte
a questo s'è ridotto il riflesso agnostico dell' uomo occidentale?
Vorrei chiederlo ad una figlia di Tlon.
Nella loro libreria teatro, mentre mangio un gelato
(gusti alla frutta per rispetto di un serpeggiante veganesimo)
altrimenti sarebbe stata porchetta con peroni ghiacciata.
Centrifugo, mi confondo, inizio a sudare, m'asciugo la fronte
col fazzoletto di stoffa, un gesto antico che può dare fastidio.
Ma qualcosa mi rsponde dall' altra parte, un'energia beneducata
un' attenzione morbida, che mi fa sedere comodo nel guado.
E poi non devo guardarle i seni, o almeno non debbo farmene accorgere.
Però è bella, è pure sposata, c' ha due figlie, il marito mi sta pure simpatico, incisero insieme una canzone su non essere Dio che mi faceva morire. Poi rinacqui a questa luce sfolgorante del monitor LCD, tutti i lunedì, prima di andare a dormire coi film fantasma che non passano la prova del cuscino e la fame chimica che mi domina come il cibo fosse la droga, una seconda droga di scorta, in caso che la prima non avesse avuto il coraggio di cambiare le carte in tavola per i miei appetiti.
Ma sti ciccioni chi se li compra? Sono in saldo dal momento del fattaccio. Per esempio io sono a buon mercato, ad "affari di famiglia" ci guadagnerebbero tutti nello scambio, anche se alla fine il tempo ci frugherà nelle tasche. Non voltandoti quando
ho perduto l'attimo.
Ma io vivo ai margini di una vita vera, mi viene naturale commettere certi errori.
Ci vorrebbero più puntate, più stagioni, attori di riserva, sceneggiate, particelle parallele. Il pianeta più bello del Mondo sullo sfondo, grazie all'attrezzista del palco, un certo signor Dio e una tregua dall'abominio
che duri un ciclo di vite.
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