Pubblicato il 28/06/2015 18:26:00
Abbiamo polsi incatenati, fuori non c’è nulla,
siamo schiavi di un orologio che scandisce
giorni e mai si ferma, di antichi pregiudizi
incasellati nella testa come celle di alveare,
come pezzi di caleidoscopio che qualcuno
compone e scompone a piacimento.
Camminiamo su un binario che, come pendolari,
ogni giorno percorriamo con occhi chiusi e
mani avanti per arrivare sempre alla stessa stazione.
Qualche volta seguiamo gli uccelli in volo
ammirandoli, un guizzo di ribellione – o rassegnazione?-
ci percorre la pelle, crediamo di essere liberi come loro
e siamo convinti di non potere volare perchè manchiamo di ali.
Se soltanto, anche per un solo istante, si potesse cancellare
tutto ciò che siamo diventati e vedere con occhi puliti
ciò che c’è dentro di noi, scopriremmo che le ali ci sono,
pronte a spiccare il volo da sempre, ma non sono attaccate
alle spalle ma dentro di noi e le chiavi per aprire la porta
alla vita reale l’abbiamo avuta sempre nelle nostre tasche.
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